GDPR: Rinvio al 21 agosto 2018 dell' attuazione della delega

Una nuova privacy ... anzi due
24 maggio 2018

Segnaliamo a tutti che oggi sono uscite alcuni voci relativamente ad una proroga dell'entrata in vigore del Regolamento Europeo Privacy.

A nostro giudizio è un affermazione priva di validità giuridiche. Il GDPR infatti è un regolamento (non una legge) emanato da un organismo sovranazionale.

Trattandosi di un regolamento, non necessita quindi di recepimento da parte dei singoli Stati UE e verrà attuato allo stesso modo in tutti gli Stati membri senza margini di libertà nell'adattamento per favorire la definitiva armonizzazione della regolamentazione in materia di protezione dei dati personali all'interno dell'Unione europea.

E' vero invece che il nostro Governo non è stato in grado di produrre nei mesi precedenti un decreto attuativo per la modifica di alcuni aspetti, ad esempio sui poteri dell'Autorità Garante nazionale o per l'abolizione dell'attuale legge 196/03 o di parte di articoli di essa considerati sovrapponibili al regolamento.

Cosa significa?

Tradotto significa che con l'attuazione del nuovo regolamento 679/2016 dovevano essere definite per decreto le norme di abrogazione di buona parte degli articoli della precedente legge 196/03 che invece resta in vigore almeno fino al 21 agosto così come è attivo dal 25 Maggio anche il nuovo regolamento

Alleghiamo il link del verbale della sedura del Senato del 17 maggio scorso (http://senato.it) e un piccolo stralcio tratto da quella discusssione nel quale si cita testualmente:

Osserva, quindi, che il 21 maggio 2018 scade la delega conferita dalle Camere al Governo: il termine è prorogato di tre mesi, ai sensi dell'articolo 31 della legge n. 234 del 2012, ma il 25 maggio 2018 entra comunque in vigore il regolamento UE. Evidenzia, pertanto, che nell'immediato potrebbero coesistere due fonti in materia di privacy: il codice, come modificato, e il regolamento UE. Considerato lo strumento scelto dal legislatore europeo, il regolamento e non la direttiva, probabilmente non sarebbe stato necessario un intervento del legislatore, sotto il profilo strettamente tecnico-giuridico. Esso è stato, tuttavia, ritenuto utile per raccordare al regolamento la normativa nazionale, anche in considerazione degli ambiti rimessi alla normativa interna, analogamente a quanto accaduto in altri Paesi, dove però i lavori per la ricognizione della normativa su cui intervenire sono stati avviati in anticipo.
Giovedì 17 maggio 2018 , Commissione spaciale per l'esame degli atti urgenti presentati al governo
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